Pietro Livolsi nasce alla Spezia il 29 maggio 1923.
La madre è spezzina, il padre è siciliano: viene da Favignana, l’isola maggiore delle Egadi.
Pietro Livolsi nasce e trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel quartiere spezzino di piazza Brin – nelle case con i grandi cortili interni – teatri delle scorribande dei bambini, dei giochi, delle piccole guerre fra bande.
Ricorda un’infanzia difficile, ma ricorda anche i giorni di festa – i grandi fuochi per la festa di Batiston – le lunghe file di bandiere fabbricate dai bambini con ogni sorta di carta colorata, stese fra i balconi, da un lato all’altro dei cortili.
Studia alla scuola elementare della chiesa evangelica della vicina via Milano.
Si diploma all’istituto magistrale parificato e il preside era un uomo dotto e generoso – vi insegnano professori e vi studiano ragazzi che saranno future vittime della repressione nazifascista o della guerra da cui non toneranno o torneranno ammalati e segnati dalle esperienze vissute.
Consegue il diploma del liceo artistico e il diploma di maturità al liceo scientifico della Spezia.
Arriva la giovinezza – arrivano le violenze e i bombardamenti che durante l’ultima guerra lasciano La Spezia praticamente distrutta.
Pietro Livolsi è uno studente in medicina, sfugge fortunosamente al rastrellamento eseguito all’ospedale del Felettino dalla brigate nere – in seguito all’uccisione nei pressi dell’ospedale di un famigerato comandante brigatista – rastrellamento conclusosi con la deportazione e la morte di medici e infermieri.
Durante i più pesante bombardamenti sulla città della Spezia è a prestare la sua opera in qualità di studente in medicina nell’ospedale S. Andrea. Ricorderà per tutta la vita quelle giornate di distruzione, morte e di tanti episodi di terrore e di solidarietà.
Nell’immediato dopoguerra a Lerici – dove si trovava sfollato – partecipa con altre persone alla fondazione del partito liberale: il 23 aprile 1945 viene eletto, e nominato dal comitato di liberazione per l’alta Italia a far parte della prima giunta comunale del dopoguerra di Lerici.
Nel 1951 si laurea in Medicina e Chirurgia.
È dapprima medico volontario presso l’ospedale S. Andrea della Spezia; poi medico di base nella sua città.
Si specializza in Igiene e Sanità pubblica – poi in Medicina del Lavoro ed infine in Pediatria presso l’università di Pisa.
Per un breve periodo è funzionario presso l’ufficio di igiene e profilassi della provincia della Spezia. Infine sceglie di fare il medico condotto.
Nel 1972 per quattro anni è medico condotto ed ufficiale sanitario di Deiva Marina. Dal 1976 è medico condotto, ufficiale sanitario e medico di base del vasto comune di Beverino – dove rimarrà fino al giorno del pensionamento.
Pitro Livolsi muore il 19 marzo 2003.