Gallerista

La passione del tarlo, Pietro Livolsi l’ha sempre avuta così come la capacità di distinguere il vero dal falso, il bello dalle cose meno interessanti. Il suo interesse per le cose antiche lo spinge a cercare e trovare oggetti come mobili, sedie, quadri, trumeau, specchiere, consolle, tavoli e tavolini, inginocchiatoi, cassapanche o altro.

Poiché non può tenere tutto in casa e poiché non ci sono i mezzi per poter continuare ad acquistare, decide di aprire un piccolo negozio in Piazza S. Agostino. Così potrà, vendendo qualcosa, soddisfare il desiderio di trovare altri oggetti. Da Piazza S. Agostino decide nei primi anni sessanta di trasferirsi nella più centrale via Chiodo. Pur cambiando sede il negozio continua a chiamarsi il Torretto, come nella sede precedente.

In via Chiodo la sede del Torreto diventa ritrovo per amici, estimatori di cose belle, amanti della cultura, critici d’arte, giornalisti, artisti. Si vedrà spesso nel suo negozio l’amico Ferdinando Acerbi – anch’egli medico e pittore molto apprezzato. Ci sarà accanto a Pietro l’amico fin dai tempi della scuola Gino Patroni giornalista, scrittore uomo di grande cultura, geniale creatore di indimenticabili calembours. Internato durante la seconda guerra mondiale nei lager nazisti, è tornato inevitabilmente segnato dall’esperienza vissuta; chiede consigli all’amico medico. Alla fine dei comuni discorsi sulla fatica del vivere, la sua conclusione è sempre la stessa, in dialetto spezzino: l’è mei moie.

Dopo qualche anno, il Torretto diventa prevalentemente una galleria d’arte dove per anni, dai ’60 ai primi ’70, si organizzano mostre di numerosi pittori e scultori. Sono fra i tanti, pittori spezzini come: Gino Bellani, Prini, Caselli, Argenti, Frunzo, Lupo, Ettore Bonessio di Terzet, P. Gnesi ed altri quali ad esempio Casorati, Migneco, S. Fiume, Porzano, G. Breddo, Aligi Sassu e molti altri.

Pietro inoltre scopre il fascino dei micromosaici, ne studia la storia e gli autori, trasmette il suo interesse per questi capolavori ad un amico, ora custode di una preziosa collezzione. Nel 1968 viene nominato presidente della Confesercenti della Spezia; rimarrà in carica circa due anni. Presta disinteressatamente la sua opera. Verrà ricompensato alla fine del suo incarico con una medaglia d’oro.

Nel 1972 termina l’attività di gallerista. Continua la sua professione di medico in qualità di medico condotto ed ufficiale sanitario in due comuni della provincia spezzina, Deiva Marina e successivamente Beverino, dove eserciterà la professione di medico fino al pensionamento. La passione per la pittura ed il collezionismo non lo abbandonerà mai; continuerà nel poco tempo libero dall’attività di medico ad eseguire tempere, chine, tecniche miste, e tante piccole opere su pezzi di carta e fogli di ricettari.

Continuerà per quanto possibile a raccogliere qualcosa del tempo passato: spesso orologi e pendole di cui studia a fondo i meccanismi, che smonta, restaura e ricompone con l’attenzione di un professionista.

Elenco degli artisti che hanno esposto al Torretto:

Ambrogetti, Andolcetti, Argenti, G. Bandieri, P. Bellani, G. Bellani, Bartolozzi, Ettore Bonessio di Terzet, Busoni, Calcagno, Carro, Cassinari, Caselli, G. Castagnaro, Casorati, D. Rosalba, Datola, Destri, Ceretti, M. Forgione, Frunzo, Fabiani, Giovannoni, P. Gnesi, Guaschino, Galeazzi, M. Kotska, A. Isolabella, Lena, Linari, P. Livolsi, Lupo, Manfredi, L. Maj, Montarsolo, Navarrino, Novaresio, A. Oldoini, G. Passani, Porzano, Prini, Pruno, Pagnozzato, Putatti, Puliti, D. Rosalba, Tamburi, Tanzi, Questa, Sartori, Il Gruppo ’67 (Bazzoni, Guelfi, Pruno, Zani), La Mostra Grafica del ‘68 (Bianchi, Biasoni, Bonfanti, G. Breddo, S. Fiume, G. Marchi, Migneco, Rosai, Aligi Sassu, G. Severini, L. Viviani, G. Viviani, V. Vittorini, A. Zancanaro), La Mostra della Maschera Dante Alighieri a cura di Sartori

Mostre del 1965-1967

Mostre del 1968-70